Alimentazione

Comportamento alimentare

Cane

In natura vive in gruppi organizzati secondo una precisa gerarchia e di conseguenza anche l’accesso al cibo risponde a queste regole. La caccia viene effettuata in muta e quando la preda viene catturata gli animali dominanti mangiano per primi davanti agli altri, scegliendo le parti migliori. Dato che l’accesso alle prede è irregolare un lupo affamato è in grado di ingerire un pasto che rappresenta il 17% del suo peso corporeo, grazie alla loro elevata capacità di ingestione, per lo stesso motivo essendo il cane onnivoro in scarsità di carne può variare il suo regime alimentare e nutrirsi di frutti.

Gatto

È un carnivoro stretto, in natura trova tutto quello di cui ha bisogno per mantenere la sua omeostasi nelle prede e questo fa si che non debba effettuare una scelta alimentare particolare, a differenza di altri animali come il cane e il ratto. Allo stesso modo questa caratteristica rende il gatto esposto ad un maggior rischio quando le sue prede sono rare, poiché a differenza del cane non può diversificare la sua alimentazione nutrendosi di frutti. Il gatto effettua un gran numero di pasti durante la giornata e si alimenta di giorno come di notte, questo comportamento trova origine dal fatto che di natura il gatto, cacciatore solitario, cattura piccole prede che rappresentano solo una parte dei suoi fabbisogni energetici e prima di riuscire a catturarle incorre normalmente in 3-5 tentativi infruttuosi, questo comporta il fatto che se aspettasse di avere fame per cacciare rischierebbe di morire di fame. Da queste caratteristiche ne deriva che il gatto dissocia il suo comportamento di caccia da quello alimentare. Inoltre in natura il gatto per cacciare deve mantenere il suo peso forma, essendo l’obesità incompatibile con questo tipo di attività, per questo motivo ha una capacità di autoregolazione dell’apporto calorico ingerito. In alcune circostanze il gatto può però perdere la capacità di auto regolazione e andare incontro all’obesità.

Appetibilità di un alimento

Le caratteristiche dell’alimento e soprattutto la loro percezione da parte dell’animale influenzano le scelte alimentari dei nostri animali domestici. Le fasi che determinano tale scelta sono quattro:

  • olfatto: l’animale fiuta l’alimento per valutarne odore e temperatura in quanto gli aromi svolgono un ruolo fondamentale nel giudicare l’appetibilità del cibo, soprattutto nel gatto;
  • prensione dell’alimento: se il cibo ha un odore gradevole l’animale prova a prenderlo per valutarne la facilità di prensione e anche in questo caso per il gatto tale parametro di valutazione del cibo è più importante rispetto al cane;
  • gusto e consistenza dell’alimento: una volta in bocca l’alimento viene valutato rispetto al gusto e alle sensazioni prodotte. Di questi fattori il sapore è quello più importante e può essere modulato da diversi elementi, come l’età, il sesso, lo stato di salute, la somministrazione di medicine e l’intensità dell’esercizio fisico;
  • effetti post digestivi: lo stato di replezione dello stomaco influenza la regolazione dell’appetito e di conseguenza lo stimolo di prensione dell’alimento.

Componenti della dieta

La scelta della dieta, sia essa casalinga o commerciale, a seconda di specie, razza, sesso, età e stato di salute deve essere in grado di fornire tutti i nutrienti necessari all’organismo per svolgere le proprie funzioni. Una dieta equilibrata deve contenere i corretti quantitativi di:

  • acqua: è il componente nutritivo più importante in quanto essenziale alla vita. Il 60-80% del peso corporeo dei nostri animali è costituito da acqua. Gli animali possono sopravvivere se perdono la quasi totalità del grasso corporeo e circa la metà delle proteine, ma se perdono anche solo il 15% delle riserve idriche sono destinati a morire;
  • proteine: vengono definite i “mattoni” dell’organismo in quanto rappresentano le strutture portanti delle cellule che costituiscono tutti i tessuti e gli organi del corpo: muscoli, articolazioni, tendini, legamenti, cute e annessi, proteine del sangue (emoglobina, transferrina, albumina, globuline), enzimi e ormoni. Da qui si deduce che esse sono necessarie alla crescita, al mantenimento e alla rigenerazione di tutte le cellule. In caso di necessità anch’esse possono essere utilizzate come fonte di energia, al pari dei carboidrati. Purtroppo però, al contrario di questi ultimi, le proteine in eccesso non possono venir accumulate e qualora il fabbisogno proteico dell’organismo superi il quantitativo introdotto con l’alimentazione le proteine mancanti vengono ricavate inizialmente dalla demolizione di tessuti come quello muscolare, per poi a coinvolgere anche altri organi. L’eccesso di proteine porta a problemi renali (visto che il rene è deputato all’eliminazione delle scorie azotate prodotte dal catabolismo proteico), mentre la carenza porta a una crescita inadeguata o ad una perdita di peso, anemia, atrofia e atonia muscolare, opacità del mantello, anoressia, maggior predisposizione alle malattie sino alla morte.
  • carboidrati: sono la principale fonte energetica per il cane (per il gatto sono invece le proteine). Grazie al loro metabolismo l’organismo ha a disposizione l’energia necessaria per svolgere l’attività quotidiana e le funzioni vitali dell’organismo, inoltre quando vengono metabolizzati producono calore;
  • lipidi: servono a fornire energia (i grassi di provenienza alimentare forniscono ai nostri animali da compagnia un numero di calorie per unità di peso 2,25 volte superiore a quello dei carboidrati) e contribuiscono all’assorbimento delle vitamine liposolubili A, D, E e K (per poter assorbire queste vitamine i nostri animali necessitano che la loro alimentazione contenga almeno l’1-2% di grassi alimentari);
  • minerali: si ritiene che per i mammiferi siano indispensabili 18 elementi minerali e per definizione si suddividono in 7 macroelementi, che sono necessari in grandi quantitativi nella dieta (Calcio, Fosforo, Cloro, Sodio, Magnesio, Potassio e Zolfo) e 11 microelementi, che sono necessari, ma in quantitativi minori (Ferro, Zinco, Rame, Selenio, Iodio, Cromo, Manganese, Molibdeno, Boro, Fluoro e Cobalto). Essi svolgono diverse funzioni fondamentali, prima fra tutte quella di essere i costituenti strutturali di tutti i tessuti duri (ossa e denti) e componenti di molti liquidi e tessuti, contribuendo a mantenere l’equilibrio acido-base, permettono la contrazione muscolare, la conduzione nervosa e la permeabilità di membrana ed entrano a far parte di tutte le reazioni chimiche come fattori enzimatici e ormonali. Insieme alle vitamine i minerali gli elementi più difficili da controllare nella preparazione della razione casalinga;
  • vitamine: si suddividono in due sottogruppi principali: idrosolubili (gruppo B e Vit. C), che vengono assorbite attivamente ma che non danno luogo a fenomeni di accumulo perché quelle in eccesso vengono eliminate con le urine e liposolubili (A, D, E e K), che vengono assorbite passivamente grazie ai grassi e ai sali biliari, ma che, se in eccesso, possono (accumulandosi soprattutto a livello epatico) dar luogo a fenomeni di tossicità. Le vitamine sono fondamentali per molti processi biologici indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo.

Data l’importanza che la somministrazione di una corretta alimentazione svolge sulla qualità e sulla durata della vita dei nostri animali domestici lo staff medico veterinario dell’Ambulatorio Veterinario Indipendenza è a vostra disposizione per prenotare un consulto nutrizionale per consigliarvi le scelte alimentari migliori per soddisfare tutte le esigenze dei vostri animali, siano esse relative a diete commerciali o alla formulazione di diete casalinghe.

Lo sapevate che?

Per un cane di:

  • 10 kg 1 kg = 7 kg uomo
  • 25 kg 1 kg = 3 kg uomo

Per un gatto di:

  • 8 kg 1 kg = 16 kg uomo