Leishmaniosi

La leishmaniosi è una malattia infettiva parassitaria a trasmissione indiretta causata da organismi unicellulari chiamati protozoi, che appartengono al genere della Leishmania. Si tratta di una patologia sistemica grave, che può colpire sia il cane che l’uomo, che generalmente presenta andamento cronico e porta ad una prolungata permanenza del parassita nel cane.

TRASMISSIONE

Il principale veicolo per la trasmissione della Leishmaniosi sono i flebotomi, comunemente chiamati pappataci, insetti simili a zanzare, ma più piccoli di dimensioni (da 2 a 5 mm). L’attività dei flebotomi si realizza principalmente nelle ore crepuscolari e notturne ed il loro volo è silenzioso. Per permettere la maturazione delle sue uova la femmina di flebotomo ha bisogno di nutrirsi del sangue di un vertebrato (in questo caso il cane) e questo avviene tramite la puntura del cane, in questo modo possono contemporaneamente trasmettere il parassita causa della malattia.

DIFFUSIONE

La Leishmania è ampiamente diffusa nelle zone tropicali e sud-tropicali e ha una ampia distribuzione nei paesi del bacino del Mediterraneo, isole comprese (Tunisia, Malta, Egitto, Israele, Turchia, Grecia, Croazia, Italia, Spagna, Francia e Portogallo). Con il riscaldamento globale e la movimentazione dei cani infetti a seguito dei loro proprietari si assiste sempre più spesso alla comparsa di nuovi focolai (come quelli del nord Italia). La Leishmaniosi canina è presente in Italia dall’inizio del secolo scorso nelle regioni centrali e meridionali, soprattutto lungo i versanti tirrenico, ionico e nelle isole. Nell’ultimo decennio si è però assistito ad un aumento di incidenza e diffusione dell’area geografica interessata da questa patologia. Infatti dalle aree tradizionalmente endemiche l’infezione si è diffusa sul versante adriatico della penisola e a macchia di leopardo in molte aree collinari prealpine e preappenniniche. Negli ultimi anni sono stati segnalati nuovi focolai in regioni settentrionali precedentemente considerate libere dalla malattia.

SINTOMATOLOGIA

La leishmaniosi canina è una malattia sistemica, il che significa che interessa tutto l’organismo. Le manifestazioni cliniche possono avere andamento acuto, subacuto o cronico e può presentare forme asintomatiche o plurisintomatiche. Gli organi maggiormente colpiti sono il midollo osseo, i linfonodi, i reni, il fegato, la milza e la pelle. I sintomi di più frequente riscontro sono quelli cutanei (noduli, papule, croste, pustole), che si presentano in circa l’80% degli animali malati, la linfoadenopatia (aumento del volume dei linfonodi) presente nel 70% dei casi, inappetenza, perdita di peso, insufficienza renale, lesioni oculari, febbre, epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso), zoppia, anemia, atrofia muscolare, diarrea, ittero e onicogrifosi (crescita abnorme ed ispessimento delle unghie). Le forme più gravi portano alla morte dell’animale colpito.

DIAGNOSI

La Leishmaniosi canina non presenta segni clinici tipici della malattia e l’eterogeneità dei sintomi ne rende molto difficile la diagnosi. Per questo motivo la raccolta di un’anamnesi approfondita e un’accurata visita clinica, associate ad analisi di laboratorio mirate permettono di giungere ad una diagnosi il più rapidamente possibile. Le tecniche utilizzate per la diagnosi di Leishmaniosi sono molteplici e comprendono esami del sangue, osservazione diretta del parassita al microscopio e ricerca del DNA della Leishmaniosi tramite tecniche biomolecolari (PCR).

TERAPIA

La Leishmaniosi canina è curabile da un punto di vista dei sintomi, ma praticamente inguaribile dal punto di vista parassitologico, questo significa che le terapie attualmente a disposizione sono in grado di garantire una significativa riduzione della carica protozoaria, anche se non sono in grado di determinare la completa eliminazione del protozoo dall’organismo. Quando le condizioni di salute del cane al momento della diagnosi non sono irrimediabilmente compromesse si può ottenere la scomparsa dei sintomi e il cane può quindi condurre una vita pienamente soddisfacente. Per questo motivo è fondamentale fare diagnosi e trattare il più precocemente possibile.

PREVENZIONE

Alla luce di quanto riportato, ovvero possibili quadri sintomatologici devastanti, diagnosi complessa e terapia mai completamente risolutiva, è fondamentale puntare sulla prevenzione della malattia. Ad oggi abbiamo a disposizione diverse armi che possono aiutare i nostri cani a proteggersi dalla Leishmaniosi:

  • prodotti ad azione repellente: nella formulazione di spot on, collari o spray;
  • vaccinazione contro la Leishmaniosi: consigliata per tutti i cani esposti al rischio di contrarre l’infezione;
  • prodotti a somministrazione orale finalizzati a riduzione il rischio di sviluppare un’infezione attiva e la malattia clinica derivanti dal contatto con Leishmania infantum, mediante il potenziamento della risposta immunitaria cellulo-mediata;
  • rimedi omeopatici sia situazionali (repellenza) sia atti a rinforzare l’energia dell’animale;
  • misure preventive finalizzate a diminuire al minimo il rischio di essere punti dai flebotomi: ridurre l’esposizione notturna del cane al parassita, evitando di farlo dormire all’aperto o di fargli fare lunghe passeggiate serali, dotare le finestre di zanzariere a maglia fitta, utilizzare insetticidi ambientali per uso domestico.

Solo la sinergia tra tutte queste misure profilattiche rappresenta ad oggi la miglior strategia di prevenzione nei confronti di questa grave malattia.