Quando cane e gatto diventano anziani

Quando cane e gatto diventano anziani

Quando cane e gatto diventano anziani

Indicativamente si può considerare anziano un cane che abbia superato i 9 anni di età ed un gatto sopra i 12 anni di vita, ma è importante ricordare che il grado di invecchiamento è fortemente influenzato da numerosi fattori, tra cui taglia, razza, alimentazione e stile di vita. Vaccinazioni regolari, trattamenti antiparassitari, diagnosi precoce e trattamento tempestivo delle malattie e alimentazione corretta sono tutti ottimi presupposti per migliorare la qualità e la durata della vita del nostro animale. Raggiunta una certa età sono consigliabili visite periodiche (generalmente a scadenza semestrale) dal veterinario di fiducia, che sarà in grado di valutare lo stato di salute dell’animale e proporre eventuali esami collaterali qualora ne valutasse la necessità.

È comunque buona norma:

  • eseguire esame del sangue per valutare la funzionalità degli organi interni. Molto spesso infatti questi esami sono in grado di evidenziare problematiche che il cane o il gatto non manifestano ancora sintomatologicamente, ma che è meglio iniziare a trattare per evitare l’insorgenza di malattie senili, come l’insufficienza renale o quella epatica
  • effettuare un esame cardiologico per valutare la funzionalità cardiaca
  • adeguare l’alimentazione con diete formulate appositamente per l’età anziana
  • avere cura della salute dentale. L’igiene orale è molto importante non solo per ridurre i problemi di alitosi e per diminuire le patologie del cavo orale, ma anche per prevenire malattie cardiache e renali. Se un animale è predisposto al deposito di tartaro sarebbe meglio effettuare una pulizia dei denti una volta l’anno, onde evitare stomatiti, gengiviti ed eventuali cadute dei denti
  • continuare i trattamenti antiparassitari contro pulci, zecche e zanzare, e contro vermi intestinali, filariosi cardiopolmonare e leishmaniosi
  • Controllare bene le unghie. Camminando meno tendono a crescere in modo irregolare e il mancato consumo le può rendere di una lunghezza tale da compromettere la deambulazione.

Quando in casa abbiamo un cane o un gatto anziano è importante che il proprietario presti attenzione a modificazioni anche piccole delle abitudini del proprio animale e all’eventuale comparsa di segni che potrebbero indicare la presenza di malattie:

  • modificazioni dell’appetito
  • aumento della sete
  • diarrea e vomito frequenti
  • aumento della produzione di urina
  • difficoltà di defecazione
  • difficoltà nella masticazione
  • minor resistenza all’esercizio fisico
  • comparsa di tosse
  • difficoltà di alzarsi o di coricarsi o zoppie
  • comparsa di noduli, masse o tumefazioni
  • disorientamento
  • comportamenti insoliti.

L’età avanzata inoltre non è più un impedimento all’anestesia. Esistono infatti circuiti anestesiologici per animali geriatrici che hanno ridotto di molto il rischio anestesiologico. Questo, unito ad esami preoperatori ematici e cardiologici, permette di valutare al meglio la fattibilità o meno di un’induzione anestesiologica e di pianificare con più tranquillità gli interventi chirurgici. Non si deve dunque rinunciare a priori ad un intervento che può migliorare la vita del nostro animale. È giusto che i nostri animali abbiano dunque tutte le garanzie per vivere una serena vecchiaia, senza far loro mancare nessun aiuto che possa renderla meno difficoltosa. È un gesto di responsabilità e di affetto nei loro confronti.